Sogno a Mani Nude
poesia pratica e arte della supervivenza
a cura di Ana Cuenca
Al tuo passaggio
si creò la Terra
arsa e scura
si modellò
con la sete e il sale
delle tue lacrime
il vento la fece emergere
il vento che ruppe crepe
tra le mani
come montagne che stringi
a Te
perchè in Te tutto è dolce
anche l'Abisso e i sentieri
tortuosi
tra le pietre affilate
Scintilla
ora che ti conosco e posso
sentirti
non ho confini che mi trattengano
né nomi con cui chiamarti
né vite per imprigionarti
so che Sei nel momento stesso
infinite correnti e spazi aperti
senza tempo né forma
e la traccia che lasci al tuo passaggio
sono i respiri che mi restano
i giorni a venire
divinità che ancora non conosco
mentre germogliano nel mio ventre sacro
Avvertenza....
A te nomade viandante che arrivi in questa terra virtuale di parole e immagini, consiglio di toglierti le scarpe, rilassarti, rallentare. Per praticare la poesia, riparo dal non senso che impervia nella cultura dominante, è necessario spogliarsi, disorientarsi, perdersi e camminare a piedi nudi sulla Nuova Terra, continente pieno di senso in cui stiamo approdando dopo una lunga transizione.
Lascia ogni aspettativa e solo ascolta ciò che senti, mentre i tuoi piedi tracciano il cammino ancora e per la prima volta, sul ventre sacro delle Madre
Omaggio ai Tenger del Nord, viaggio nella terra di Toregene e Fatima, Khutlun e Manduhai guerriere e regine
Pensi che i giorni persi siano davvero sotto al lago
e che il ghiaccio che li rinchiude sia solo un altro inverno
e che una mattina di giugno
accaldate
ci frugheremo dentro
senza intorbidirlo
Ana Cuenca, Diurne Notturne 1999, ed. Lesbacce Incolte
Non sapevo di dormire in te, Baikal
ma conosco la terra degli artigli e le cicatrici
che ornano il mio corpo
conosco il confine dove ancora accendo i fuochi
che guidano le anime da quanto tempo
sono sulla riva
guardiana della notte, custode delle voci che cantano le sponde?
A volte parlo sola a volte
si accavallano impetuose le parole di chi passa
e ha fretta di trovare
poi il silenzio mai uguale si richiude sopra la mia testa
come l'acqua che sa sempre dove andare
Ana Cuenca, 2014
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